DIALOGHI DI UN FARAONE VIII
Amenemhat compare al Tempio di buon'ora, così come suo Padre, il Faraone le aveva ordinato.
Quando Amenemhat arrivò, il Sommo-Sacerdote aveva già iniziato la sua lezione e come abbiamo visto nella pagina precedente, nelle sue ultime parole, sull'uscita delle Gerarchie Spirituali del Pianeta, ella avvertì una forte e dolorosa stretta nel suo cuore ed un ansia e tristezza prese il suo spirito. Nell'intimo della sua visione quadridimensionale, tristi presagi sembravano essergli sussurrati sul futuro di tutti quelli della sua razza.
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In una piccola pausa, il dolce ed enigmatico sguardo di Sihathor, percorre le espressioni apprensive degli alunni attenti di fronte ai quali mal si contiene l'espressione di apprensione e paura di Amenemhat.
Cosa le stava preparando il destino ? Quale terribile futuro l'attendeva ? Perchè il suo cuore diveniva inquieto e i suoi sogni erano incubi costanti ?
Portale delle sale di Iniziazione nella Grande Piramide.
Seguito delle Parole di Sihathor Sihathor.: '' In futuro, reincarnati in terra, come comuni esseri umani, riceveranno la conoscenza perduta al contatto con le verità e le rivelazioni che gli arriveranno alla coscienza. Mentre in alcune parti del mondo le persone staranno uccidendosi e preparando la fine dei tempi, un gruppo di esseri, dei quali alcuni di voi faranno parte, ptrepareranno la nuova vita spirituale. La lotta sarà dura sino a che la Terra raggiungerà questo grado, ma le forze spirituali impregnano i pochi ed anche il più isolato dei cuori e nei prossimi millenni la Terra diverrà un'altra volta la terra promessa.
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Dopo altre collettive istruzioni sulla routine delle Iniziazioni al Tempio, il Sommo Sacerdote, chiuse la riunione.
In quella notte Amenemhat non riuscì a dormire, perchè ansiosa di conversare con suo padre su ciò che stava ascoltando. Ella avrebbe avuto questa opportunità al mattino seguente, poichè il Faraone e lei, come Regina andavano a ricevere l'arrivo di stranieri. Il comandante del Faraone e molti nobili che erano partiti da qualche tempo con un gran numero di truppe per commercio e missione di pace ad un paese lontano ritornavano in Egitto.
Il reggente di quel paese, in risposta, inviò a sua volta le proprie truppe, cariche di regali e merci di scambio.
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