DIALOGHI DI UN FARAONE XXVII

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Amenemhat  al Tempio come da  Dialoghi XXVI 


Le istruzioni al Tempio

Faraone  Nemathap.:'Figlia, la luna piena ci aiuta negli studi di questa notte come ti avevo detto. Sei pronta ?" Sono pronta , padre mio !'' Dopo un periodo di calma e quiete, stando in modo confortevole ambedue distesi su morbide stuoie, il Faraone pronuncia un mantran  o una suggestione da stimolare l'uscita cosciente dal suo corpo fisico e quello di sua figlia. Fatto ciò, egli pure, in corpo astrale, inizia un viaggio nei luoghi remoti dell'isola dei Gobi da dove partirono quegli esseri che formarono le sette sotto-razze della nostra attuale razza ariana.

Faraone Nemathap.:'' A che cosa stai pensando, figlia?"

Amenemhat.: ''Ai Gobi, padre, ho potuto vedere l'alto grado di sviluppo della tecnologia degli esseri di venere, ma, come contropartita ho pure visto l'esistenza di esseri selvaggi e primitivi senza comprensione alcuna della realtà in cui stavano. Come è possibile questo ?"

Faraone Nemathap.: Ecco il motivo di questa tua istruzione attuale. In futuro, figlia, tu parteciperai, così come altri parteciperanno, alla divulgazione di questi fatti, poichè, nel momento, la situazione di sviluppo del grado di coscienza del terrestre sulla superficie non permette nè l'istruzione pubblica o l'iniziazione. Ancora non è il momento. Ma quello che tu consideri primitivo, è il risultato di una lunga giornata ed un laborioso sforzo degli Esseri di Venere, Orione, Pleiadi e Sirio, nella costruzione di un pianeta in cui una coscienza divina potesse affiorare dentro di quello che tu stai definendo primitivo." 

Faraone Nemathap.:(Dopo una pausa)''Sei felice?''

Amenemhat.: '' Si! Come è grandioso essere al tuo fianco in una avventura ristretta a così pochi della nostra razza !

Se abbiamo accesso a così favolose conoscenze, padre mio, l'uomo terrestre vive addormentato senza proposito o ricerca interiore, ignorando completamente queste realtà."

( Amenemhat quando diceva così, pensava al''suo'' barbaro straniero, che ella tentava istruire ed educare ).

Faraone Nemathap.: Vedi, figlia, vedi come tutto, di fatto è iniziato e comprenderai  come l'Amore Divino si manifesta sin dai tempi più primitivi sulla terra.

Amenemhat e il Faraone ritornano all'inizio della formazione degli elementi sulla superficie del Pianeta

Faraone Nemathap.:''Vedi ! Siamo in un tempo in cui la terra già contiene grandi quantità di materia fisica solida, ma in uno stato di calore intenso che ha ancora laghi, mari e persino pioggia di metallo liquefatto."

''E' totalmente impossibile l'esistenza di esseri con corpi fisici come il nostro. Gli abitanti della Terra attuale possiedono corpi eterici. Ma le attuali condizioni della superficie non presentano loro disagio."

''Guarda come sta la Terra ! Essa è una vasta materia agitata, scossa, turbinante e ignea che rotola, mutanti in masse ondulanti e che si aggregano in differenti densità. Si può vedere che, di fatto, il Pianeta oggi è un immenso fuoco corporificato. Non solo la Terra, ma i Pianeti, figlia, che tu conosci come Marte e Mercurio, si trovano in stato fortemente gassoso ed eterico. le entità che abitano questi Pianeti già usano corpi astrali. La terra, tuttavia, è più solida, è calda, fangosa, vischiosa e grande parte del suo territorio non sembra assestarsi fermamente. In ebollizione, muta in ogni istante di consistenza. Ma anche così. figlia, i Signori delle Gerarchie Celesti, (tra le quali, quello che conosciamo come Gesù) già inserirono nel contesto del Pianeta, i germi degli esseri che in futuro si svilupperanno. E' dentro di questi shock di forze telluriche e di energie fisico-chimiche che sorse la Luna come satellite terrestre. Ciò che conosciamo come rame ancora è vapore ed il silicio è visibile, ma ancora non erano elementi  e proto-elementi. Vedi il lungo tempo che ha impiegato per raffreddare.

Andiamo al polo nord !  Lì vedrai come dal fango in ebollizione, dopo migliaia di anni, sorsero i vegetali di un schiuma verde. 

Amenemhat vede allora che da questa gestione di forze in un lungo periodo del tempo terrestre, sorge l'idrogeno dalla differenziazione della materia ponderabile. Il freddo dello spazio attua sulle energie incandescenti e la condensazione dei metalli si verifica con la lieve formazione della crosta solidificata, creando condizioni perchè si inizi l'acquietamento e il riposo dai tumultuosi shock  geologici del globo.

In un ciclo di tempo che si può dividere in 7 momenti, primariamente si formarono i primitivi oceani, con acqua tiepida sopra una incredibile pressione. L'atmosfera è carica di vapori acquosi e le grandi tempeste spazzano in tutte le direzioni la superficie del Pianeta. A energia che un giorno sarebbe divenuta uomo non passava che da nuvole senza forma che vagavano alla deriva. Solamente alla fine di questo ciclo di formazione che si può chiamare 1° Razza-Radice, è che questo "essere" comincia ad assorbire dall'atmosfera intensamente riscaldata tutto il necessario di alimento. i corpi eterici di minerali erano formati. Nei regni inferiori, alcune entità sembravano  trasformarsi in vegetali.

Secondariamente, la temperatura globale era già abbastanza ridotta, che il rame si sciolse e, in alcuni luoghi, solidificò.  C'era terra nei pressi dei poli ma si producevano fiamme dalle aperture che si formavano l polo. Le razze, molto più definite, si distinguevano chiaramente l'une dalle altre. L' "essere" che veniva ad essere uomo aveva già aggregato abbastanza materia nel suo corpo eterico,questo gli dava una certa dose di solidità , malgrado ancora mostrassero una consistenza sgradevole gelatinosa ed una forma indeterminata.

Nel libro di EMMANUEL - A Caminho da Luz - egli afferma che , ''Da lì a poco, sulla crosta solidificata del pianeta, come nel fondo degli oceani, si poteva vedere l'esistenza di un elemento vischioso che copriva  tutta la Terra. Si erano dati i primi passi nel cammino della vita organizzata. Con questa massa gelatinosa, nasceva sul globo il protoplasma e, con esso, Gesù lanciò alla superficie del mondo, il germe sacro dei primi uomini ''.

Amenemhat.: ''Ma queste forme che vagano in questa atmosfera pesante possono essere chiamate creature umane ?

Faraone Nemathap.:'' Chiaro ! Anche se leggeri e tenui, anche se non in posizione eretta.

 Amenemhat osservava quello che sembrava " un impasto cremoso" in virtù delle curiose proiezioni che sostituivano quello che erano braccia e gambe di quella massa gelatinosa. Come l'ameba ,  quegli esseri avevano nella parte anteriore del corpo un specie di bocca succhiante, attraverso la quale la creatura succhiava cibo. Quando si introduceva in altra creatura la succhiava come noi oggi succhiava un uovo attraverso un piccolo foro  prodotto. In ragione di questo, la creatura succhiata restava sempre più flaccida e finiva con morire. Con il passare del tempo, le creature meno informe e più umane, cominciarono a trascinarsi sul suolo come lucertole.

Più tardi ancora, presso il polo Nord , nella calotta di terra che lì c'era, cominciarono a sviluppare piedi e mani, malgrado fossero ancora incapaci di erigersi in piedi. In questo periodo cominciarono a sorgere i primi segnali di intelligenza.

CONTINUA NEL PROSSIMO DIALOGHI XXVIII


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